Vittorio Feltri non presiederà la prima seduta del Consiglio regionale, in programma mercoledì mattina a Palazzo Lombardia.
Sarebbe dovuto toccare a lui, essendo il più anziano tra gli eletti. Ma il giornalista e neo-consigliere di Fratelli d’Italia ha scelto di rinunciare e, per la prima volta in oltre mezzo secolo di storia della Regione Lombardia, sarà il governatore a dirigere inizialmente i lavori. Attilio Fontana è infatti il secondo più anziano dell’assise.
«Mi infastidisce presiedere l’aula solo per il fatto che sono il più vecchio della compagnia. Te lo dicono una volta, due volte, alla fine ti rompi», ha detto Feltri in un’intervista al Corriere, parlando di «regola del cacchio».
Se anche Fontana avesse scelto di rinunciare, sarebbe toccato a Vittorio Sgarbi. Del critico d’arte e sottosegretario – unico eletto al Pirellone tra le fila di Noi Moderati – si era parlato come possibile assessore regionale alla Cultura.
Alla fine, però, è stata nominata a sorpresa Francesca Caruso, che passa così dalla giunta di Gallarate a quella lombarda.
Alla giornalista del Corriere Stefania Chiale che gli chiedeva un parere su questa scelta (e sulla vicepresidenza affidata a Marco Alparone anziché a Romano La Russa, sempre suoi colleghi di partito), Feltri ha risposto che «alcune di queste cose mi lasciano perplesso, ma non critico perché non li conosco e magari sono persone bravissime».
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