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Busto Arsizio | 25 marzo 2023, 08:20

Aubam, ospitate 130 persone ucraine in fuga dalla guerra. E partono 250 scatoloni di materiale di prima necessità

L'associazione con sede a Busto Arsizio è nata nel 1998 e in questi anni aveva ospitato 5.500 bambini di Chernobyl. Il nuovo impegno dal conflitto

Antonio Tosi

Antonio Tosi

È da 25 anni che si mobilita per i bambini di Chernobyl, Aubam. Quando è scoppiata la guerra l'associazione cha ha sede a Busto Arsizio in via Vespri Siciliani, si è subito impegnata. Ora fa il punto sulle sue attività.

Le sue sono finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale: «In particolare, ispirandosi a criteri di solidarietà e giustizia, intende sollecitare la coscienza dei cittadini sulla necessità di aiutare i minori vittime di disastri e calamità allo scopo di risanare il proprio fisico colpito a qualunque titolo da detti eventi».

Dalla sua nascita l'associazione, guidata da Antonio Tosi,  opera prevalentemente nel comune di Busto e nelle località della provincia di Varese e promuove «programmi solidaristici di accoglienza temporanea per risanamento sanitario a favore di minori provenienti da paesi stranieri in gravi difficoltà sociali, ambientali e sanitarie, colpiti da calamità naturali e fall-out nucleari, al fine di permettere loro un miglioramento delle condizioni di vita e dello stato psicofisico». Ma oltre ad aiutare i bambini, lavora sull'educazione e sulla cultura. Lavora, cioè, per «far vivere le idee di pace, giustizia, non violenza e cultura della pace, ispirandosi ai principi della solidarietà umana, della condivisione ed uguaglianza tra i popoli, del rispetto dei diritti umani». Così come diffonde e promuove l'attività di volontariato.

In questi anni Aubam ha accolto 5.500 bambini per circa 5 settimane ogni estate,  nelle famiglie italiane: «I minori accolti sono bambini nati da genitori evacuati dalla zona di Chernobyl o che abitano in zone ancora contaminate dai radionuclidi o sono minori orfani di un genitore o invalidi o figli di invalidi in precarie condizioni finanziarie o con problemi di salute. Questi bambini necessitano di soggiorni in zone non contaminate e di alimentazione sana e completa almeno per qualche periodo, anche breve».

Un'operazione possibile grazie alla corrispondente in Ucraina “Associazione difendere i bambini di Chernobyl” di Vishnove. Le spese per il viaggio e per il sostentamento dei bambini sono sostenute in parte dalla famiglia italiana ospitante e in parte da Aubam, quelle per il sostentamento sono a carico della famiglia ospitante. Fondamentali sono le raccolte fondi promosse durante l'anno.

Poi, appunto, la guerra in Ucraina. Dal marzo 2022 - spiega Aubam - «sono state ospitate da nostre famiglie, 130 persone ucraine in fuga dalla guerra e alla data odierna ne sono rimaste una trentina». Ma aiutare significa anche offrire ciò che manca in questi tempi così drammatici. «Stiamo inviando in questi giorni 250 scatoloni di materiale vario (di prima necessità) all’Organizzazione Pubblica Ucraina “Winnsolard” di Vinnytsia» spiega Aubam.

Ma. Lu.

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