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Politica | 27 marzo 2023, 17:48

Emanuela Quintiglio abbandona Lombardia Ideale: «Non rappresenta più i miei valori»

Attraverso una dura nota, la sindaca di Viggiù annuncia l’uscita dal movimento con cui si era candidata alle elezioni regionali risultando la prima dei non eletti, alle spalle del coordinatore della lista, Giacomo Cosentino: «Cacciata dalla panchina»

Emanuela Quintiglio abbandona Lombardia Ideale: «Non rappresenta più i miei valori»

Qualcuno pensava potesse esserci anche lei questa mattina a Villa Recalcati tra i nuovi consiglieri delegati indicati dal presidente della Provincia di Varese Marco Magrini (leggi qui).

Emanuela Quintiglio, invece, continuerà a fare la consigliera provinciale «senza deleghe con l’attuale presidenza». E al di fuori di Lombardia Ideale. Attraverso una dura nota, infatti, la sindaca di Viggiù annuncia l’uscita dal movimento con cui si era candidata alle elezioni regionali, risultando la prima dei non eletti, alle spalle del coordinatore della lista, Giacomo Cosentino.

Dopo i ringraziamenti ai concittadini e a chi le ha dato fiducia, Quintiglio parte all’attacco: «In molti – scrive nella nota – abbiamo osservato come all’indomani dell’ottimo risultato ottenuto, in generale dalla lista di Lombardia Ideale (primo partito a Viggiù), ed anche  mio personale (prima dei non eletti a Varese) non sia giunta alcuna, seppur marginale, nota di elogio, nemmeno un mesto grazie, né a me né al nostro territorio.

Anzi! Dal very next day mi è stata, senza mezzi termini, palesata l’urgenza che mi facessi subito da parte per “gli errori commessi” e per non meglio specificati (o, almeno, da me non compresi), disegni politici superiori. Peccato che questi disegni siano emersi a urne chiuse e a risultato ottenuto, peccato che questo nuovo disegno non ha alcuno dei tratti che aveva quello con me condiviso prima, quando- prima appunto- il risultato ancora non era certo, quando gli elettori andavano ancora incontrati e convinti, quando serviva un volto di donna che si spendesse in prima persona per arrivare secondo e stare in panchina ma lì, pronta ad entrare in campo con l’obiettivo (così era stato fatto credere a me e a molti altri dei nostri)  di voler far crescere il movimento varesino lavorando per conquistare due nomine».

Quindi un’amara considerazione: «Più che lecito concludere che, in verità, l'obiettivo che avevano dato a me (ed illustrato al gruppo) fosse solo di facciata perché la meta, quella reale, quella che prima non si poteva dire era ben altra, altri i prescelti. Ho così imparato, a mie spese, che le scelte, in verità, spettano solo a un direttivo di livello superiore che non ha (e, a mio giudizio, non vuole) relazione diretta o condivisione con la cosiddetta base a cui, in buona sostanza, si chiede sic et simpliciter di allinearsi.

Qualcuno potrà replicare che, accecata dalla mia (presunta) ambizione o verde di rabbia per non aver ottenuto una poltrona, io stia, in realtà, raccontando un film che non è mai stato girato: non importa.
I burattinai hanno tirato le loro fila, io c’ero, ho visto, sentito e vissuto tutto e questo basta e avanza per la mia coscienza, non mi interessa raccontare (o dimostrare) i pruriginosi dettagli di una deludente vicenda».

Quintiglio assicura che «il mio unico obiettivo, avessi avuto la possibilità di entrare in Consiglio regionale, era quello di fare, essere la voce dei cittadini e dare risposte; le “poltrone” o gli “incarichi” più o meno remunerati, ci crediate o no, non li ho mai chiesti e non mi interessano.  Riassumendo, non ho conquistato un posto in squadra (come prevedibile) e sono stata cacciata dalla panchina (sorpresa inaspettata!): il perché spetta ad altri spiegarlo.

Per parte mia, continuerò a fare il sindaco e il consigliere provinciale (senza deleghe con l’attuale presidenza) con lo spirito che l'amico fraterno Antonio Banfi mi ha trasmesso, ma - pur restando immutata la stima da sempre nutrita per il presidente Fontana - non appartenendo più a "Lombardia ideale" perché non rappresenta più in alcun modo i miei valori, e soprattutto è quanto di più lontano io possa immaginare dal mio modo d’intendere la politica che per me si declina in amministrare, ovvero fare per tutto il territorio e non per gli interessi di pochi. Sono convinta, restando sempre fedele a me stessa, di essere dalla parte giusta, il resto è rumore di fondo che non ascolto». 

Redazione

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