Il Gusto di Busto | 01 aprile 2023, 08:00

Il pane e i suoi segreti che svelano Busto

Nel primi anni del secolo scorso se ne facevano tre generi: segrusu, gialdu e pan misto

foto d'archivio

foto d'archivio

Nei primi anni del secolo scorso si facevano tre generi di pane, ul pan segrusu, con sola farina di segale, ul pan gialdu con farina mista di segale e granoturco, e ul pan mistu con farina mista di grano e segale. Del pan segrusu ne bastava un boccone per riempire lo stomaco e una giornata per digerirlo, ma allora si digerivano anche i sassi.

Ul pan gialdu veniva tagliato a fettine per la zuppa di verze che veniva servita nelle tazzine coperte dove si lasciava qualche minuto minuto il pane a muisnà, rivestito di tanto formaggio. Il pane misto invece era segno di una certa raffinatezza e si serviva per accompagnare i Bruscitti .il pane bianco poi era riservato per il giorno della comunione o per il giorno delle nozze.
Col pane misto si facevano i nuétti, dei piccoli pezzetti che si pucciavano nella bagna al posto della polenta che non assorbiva bene il sugo. La bagna più ambita era quella dei Bruscitti ma anche quella della rustisciana.
Il pane misto bustocco è a forma di pagnotta, e composto di tre parti di farina di frumento e una parte di farina di mais.
Il pan mistu serviva da base al figascioeu, la focaccina che si andava a prendere dal fornaio portandosi appresso il grappolo di uva americana un pezzetto di burro e un po’ di zucchero che, in forno faceva una crosta zuccherata favolosa.

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Viaggio mensile, accompagnati dal Magistero dei Bruscitti, nelle ricette e nei piatti di ieri, più attuali e apprezzati che mai, con la Confraternita fondata da Bruno Grampa nel novembre del 1975. Obiettivo di allora, creare un sodalizio che salvasse, valorizzasse e diffondesse la conoscenza della tradizione della cucina bustocca.

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