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Valle Olona | 06 maggio 2023, 14:00

VIDEO. “La protesta che portò alla deportazione”: sul palco per non dimenticare

«Sono qui perché ho un debito di riconoscenza». L’associazione Noi della Comerio Ercole 1885, gli Istituti superiori Olga Fiorini e il Liceo Candiani Bausch si sono uniti per ricordare il drammatico episodio della Comerio Ercole di Busto Arsizio

VIDEO. “La protesta che portò alla deportazione”: sul palco per non dimenticare

Memoria, riconoscenza, risarcimento. L’associazione Noi della Comerio Ercole 1885, i ragazzi degli Istituti Superiori Olga Fiorini e del Liceo Artistico, Musicale o Coreutico Candiani Bausch hanno voluto fare un tributo alla commissione interna della Comerio Ercole di Busto Arsizio.

 L’evento, “La protesta che portò alla deportazione”, si è svolto nella serata di ieri, venerdì 5 maggio - in occasione dell’anniversario della liberazione del campo di sterminio di Mauthausen - al Teatro Dante di Castellanza, con il patrocinio dell’amministrazione comunale.

Accadde 79 anni fa: Vittorio Arconti, Arturo Cucchetti, Ambrogio Gallazzi, Alvise Mazzon, Giacomo Biancini, Guglielmo Toia e Melchiorre Comerio sono stati deportati nel campo di Mauthausen. La “colpa”? Aver fomentato uno sciopero.

 Questi operai hanno lottato per un diritto che oggi è fondamentale. «Sono qui perché ho un debito di riconoscenza - ha affermato la professoressa Patrizia Fazzini, presentatrice dell’evento - Quello che hanno saputo fare, quello che hanno saputo essere e scegliere i nostri martiri ha determinato la nostra esistenza”.

 

Mirella Cerini, sindaco di Castellanza, è intervenuta per ringraziare l’associazione Noi della Comerio Ercole 1885, che si impegna – insieme ad altre realtà – affinché la memoria non vada persa, perché la libertà di oggi ha avuto un prezzo alto da pagare. Gli orrori subiti da chi ha lottato per i diritti non devono essere dimenticati, ed è importante che vengano conosciuti anche dai ragazzi.

Proprio per la memoria e la riconoscenza, gli alunni dell’Olga Fiorini e del Candiani Bausch hanno affrontato un percorso che li ha portati prima alla scoperta della storia, poi ad offrire un tributo agli operari della Comerio. Ognuno di loro ha contribuito: a partire dai 6 ritratti dei deportati, fino alla lettura, al canto, alla danza.

Lo spettacolo è entrato nel vivo con due balletti delle classi IV e V del liceo coreutico. «È un risarcimento - ha detto la professoressa Fazzini - perché la bellezza è un risarcimento che supera lo spazio e il tempo».

È intervenuta anche Luciana Savignano, madrina della serata oltre che del liceo Pina Bausch, ad evidenziare come la danza permetta - per qualche momento - di dimenticare gli orrori del mondo, sia a chi si esibisce, sia al pubblico.

Dopo alcuni cenni storici sulla deportazione a cura dei ragazzi dell’Olga Fiorini, è stato il momento di due canzoni che anche il pubblico ha intonato insieme agli allievi del liceo musicale: “Siamo ribelli della montagna” e “Bella Ciao”.

La serata è continuata con il prezioso contributo artistico del liceo Candiani Bausch, tra balletti e canti, ma ha dato spazio anche una parentesi storica del professor Robertino Ghiringhelli, con l’analisi delle cause che hanno portato ai tragici eventi di deportazione. La lettura di una testimonianza sulla liberazione di Mathausen - molto toccante per il pubblico - ha portato verso la conclusione della serata.

A chiudere in bellezza e regalando tante emozioni sono stati i ragazzi del liceo musicale, con “Over the Rainbow”, “Yesterday” e “Bohemian Rhapsody”.

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Alessia Martignon

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