Il Comune di Comerio, da qualche settimana, ospita al Salone Polivalente gli allenamenti dell’associazione "I colori del sorriso OdV - VIP Varese", formata interamente da volontari che al sabato allietano la degenza dei ricoverati nei reparti di pediatria degli ospedali e alla domenica anche nelle altre strutture.
Il sindaco di Comerio Michele Ballarini ha commentato: «Siamo felici di poter ospitare a Comerio l'associazione "I colori del sorriso", che svolge un’attività nobile e molto importante, di cui fanno parte anche alcuni concittadini. Comerio si conferma un paese attivo e con un tessuto associativo molto vivace».
Il primo corso di clownterapia in provincia di Varese è stato organizzato nel novembre 2003: dopo un anno esatto è nata anche l’associazione. Oggi i volontari sono in tutto 105 sul territorio provinciale e collaborano con diverse strutture: i reparti di pediatria degli ospedali di Varese, Busto Arsizio e Tradate, la RSA Accorsi di Legnano, la Cascina Verde di Azzate, la RSA Raimondi e Fondazione Piatti di Sesto Calende.
I colori del sorriso è federata con VIP, Viviamo in Positivo Italia, un’associazione che comprende circa 70 realtà cittadine ed altrettante clownterapie in tutto il nostro Paese.
«Ci tengo a rimarcare la differenza con il “clown” dei circhi, perché il “claun” scritto come si legge, all’italiana, è il volontario che utilizza la comicoterapia o terapia del sorriso in varie situazioni di disagio. Scriverlo come si pronuncia in italiano non solo ne caratterizza il ruolo, ma mette in evidenza anche la terapia del sorriso» spiega Giovanna Cuomo, claun Giogi.
«Lavoriamo negli ospedali ma anche per i diversamente abili, per le case di riposo, per le carceri, per le missioni all’estero, appoggiandoci in questo caso ad enti cattolici. C’è una formazione da seguire per diventare claun nelle diverse specializzazioni: gli approcci ai vari problemi sono diversi e così i corsi mirati ad acquisire le competenze necessarie. I docenti esterni vengono inviati direttamente da VIP Italia e, in un clima di grande fratellanza, li ospitiamo per tutta la durata della formazione» aggiunge Giovanna.
I claun hanno una divisa molto particolare e allegra. «Quando siamo in corsia indossiamo abiti colorati che troviamo nei mercatini e una divisa rappresentata da un camice disegnato da noi, con le maniche a strisce colorate, con la scritta “claun” sulla schiena. Dopodiché ci mettiamo il classico naso rosso, qualcuno si trucca leggermente, giusto per dare un po’ di colore ma non vistosamente da clown, e sceglie a volte anche un cappellino. E abbiamo delle regole di igiene da rispettare: tutto quello che indossiamo va disinfettato prima e dopo. Far sorridere un malato o una persona in difficoltà è difficile, ma il sorriso è un toccasana per l’umore e per il fisico. Bussiamo e chiediamo l’autorizzazione per entrare in camera: a volte nelle pediatrie sono i genitori o i bambini stessi a chiamarci. Io parto dal presupposto che egoisticamente qualsiasi volontario aiuta il prossimo per aiutare sé stesso: sai di aver lasciato qualcosa, ma il più delle volte sono i “terapizzati” ad arricchirci, consentendo al bambino che è in noi di riemergere e di rendersi utile attraverso un sorriso» conclude Giovanna.
Tutte le informazioni sull’associazione sono disponibili sul sito www.icoloridelsorriso.it