Tante battaglie, quelle buone dello sport. Quelle che uniscono calciatori e uomini autentici, figurarsi se il pezzo di strada condiviso è nel segno dei tigrotti.
Non c'è molto da dire, quando parla un'immagine. Il capitano storico della Pro Patria Matteo Serafini riceve una visita: quella di Dario Polverini, altro giocatore sul cui cuore è rimasto fortemente impresso il marchio bianco e blu. Hanno intrapreso percorsi diversi, in zone diverse, ma una cosa è certa: quando Dario va a trovare Matteo, si "sfidano" perché tanto il terreno è diverso. Lo testimoniano le racchette.
Poi Matteo il "Serafico" - Instagram, dunque il virtuale, rende omaggio al soprannome reale - decide di postare la foto. Non occorrono tante parole: «Compagni di battaglie. Grazie della visita "Dario 5"». Lampeggia la maglia della Pro indossata da Dario Polverini, che subito rende omaggio: «Il mio capitano di mille battaglie. È sempre un piacere amico mio».
Anni trascorsi, che a volte sembrano divorati dall'incedere del tempo, con tutto ciò che è accaduto, nel mondo e nel calcio. Eppure basta incontrarsi, guardarsi negli occhi e trasportare quei ricordi dritti qua: li vivono Matteo e Dario, anche i tifosi. Perché una maglia è per sempre, o almeno così ci assicuravano quei momenti, anche quando cambi società o scegli un altro versante professionale. E noi, di fronte alla limpidezza di questo incontro, non possiamo che crederci. Questo scambio di omaggi, nella sua semplicità, apre la porta su un mondo che il calcio dovrebbe tenersi stretto, per non scomparire.