Tutto in pochi giorni. Salvo ulteriori colpi di scena, le sorti di Accam verranno decise sabato, nel momento in cui l’assemblea dei soci voterà la delibera che delinea i passaggi del processo di salvataggio, ristrutturazione e rilancio della società.
In estrema sintesi: se il documento riceverà il via libera dei soci, inizierà questo percorso. In caso contrario, partirà il processo di liquidazione fallimentare.
Prima, però, il sindaco di Busto Emanuele Antonelli dovrà ricevere il mandato del Consiglio comunale per votare “sì” sabato mattina. Appuntamento giovedì in assise (il giorno prima – domani – ci sarà un primo voto nel terzo round della commissione: leggi qui).
La situazione, insomma, è delicatissima. Il presidente di Accam Angelo Bellora, ma anche lo stesso Antonelli in commissione, hanno detto chiaro e tondo che oggi, senza inceneritore, la società muore (leggi qui).
Il piano di salvataggio passa infatti dalla messa in sicurezza dell’esistente, in vista della ristrutturazione e della presentazione di una Newco.
E mentre i Comuni discutono, proprio oggi la Regione ha confermato – tramite l’assessore all’Ambiente Raffaele Cattaneo (leggi qui) – che i costi per un eventuale smantellamento dell’inceneritore e per la bonifica del terreno di Borsano non saranno a carico del Pirellone. Resteranno a carico di Accam e, in caso di fallimento, dei Comuni soci.
A seguire con attenzione gli sviluppi della situazione sono anche i dipendenti della società. Questa mattina, durante un incontro con Antonelli, hanno nuovamente espresso tutta la loro preoccupazione. Preoccupazione più che mai condivisa dallo stesso primo cittadino per una vicenda di cui, al momento, è difficile pronosticare l’esito.