Busto Arsizio - 26 maggio 2023, 09:22

Pums di Busto Arsizio, i cittadini chiedono: «Intervenite su viale Alfieri, fa paura»

Al quinto incontro pubblico, organizzato nell’ambito del percorso partecipativo per il Piano urbano della mobilità sostenibile, la trafficata arteria è stata protagonista assoluta, in negativo. Tante segnalazioni anche su via Milazzo e i viali Pirandello e Lombardia. L’assessore Loschiavo: «La partecipazione è fondamentale». La collega di Giunta, Manuela Maffioli: «Sant’Edoardo manca di una piazza per la sostenibilità sociale»

Da sinistra, l'architetto Bilanzone, l'assessore Loschiavo e l'ingegner Rossi

Da sinistra, l'architetto Bilanzone, l'assessore Loschiavo e l'ingegner Rossi

Il grande malato nel sistema viabilistico cittadino è viale Alfieri. Non sta meglio via Milazzo e fioccano segnalazioni relative ai viali Pirandello e Lombardia. Queste, almeno, sono le indicazioni principali emerse nella serata di ieri, nella sala Tramogge dei Molini Marzoli, durante il quinto incontro pubblico organizzato nel percorso partecipativo che deve segnare la redazione del Pums – Piano urbano della mobilità sostenibile. L’appuntamento era dedicato, in particolare, ai rioni Frati e Sant’Edoardo, ma è stato soprattutto il secondo a mobilitare i cittadini.

Lavori introdotti dall’assessore alla Mobilità, Salvatore Loschiavo, affiancato da due tecnici del Raggruppamento temporaneo di imprese che sta lavorando al documento, l’architetto Guglielmo Bilanzone e l’ingegner Carlo Rossi. Impegnati a illustrare i contenuti del Pums, la necessità di coinvolgere cittadini e stakeholder, gli strumenti per trasmettere propri contributi (VEDI QUI).

Quando la parola è passata al pubblico, viale Alfieri è diventato rapidamente protagonista. In sintesi, residenti e frequentatori hanno sottolineato il traffico, anche di mezzi pesanti, che congestiona l’arteria, l’incidentalità (con episodi mortali), l’ingombro dovuto alla possibilità di posteggiare su entrambi i lati (che non evita il fenomeno del parcheggio in doppia fila). Pareri discordanti sulla realizzazione di piste ciclabili, mentre c’è unanimità sulla traversa di via Milazzo, stretta e pericolosa in particolare per i ciclisti. Il tutto in un contesto segnato da sensi unici nelle strade circostanti che peggiorerebbero, invece che migliorare, la situazione.

L’assessore e vicesindaco, Manuela Maffioli, all’incontro in veste di residente (c’era anche i consiglieri comunali Luca Folegani, Paolo Geminiani e Chiara Colombo), ha portato sotto i riflettori il tema della sostenibilità sociale: «I Frati e soprattutto Sant’Edoardo sono rioni che non hanno una piazza con servizi di funzione sociale. Ci manca un’agorà, nonostante la presenza su viale Alfieri della chiesa, di asilo e scuola, di attività come panetteria, bar, farmacia, edicola, posta». Servizi che generano passaggio di persone e auto, con conseguente, necessaria riflessione da sviluppare su spazi urbani e parcheggi.

Altri temi ricorrenti, quello dei pullman del servizio pubblico, di grandi dimensioni ma, spesso, vuoti o quasi, la congestione di auto vicino alle scuole in corrispondenza di entrata e uscita, il ricorso alle “zone 30”, la mancanza di rispetto per il codice della strada da parte degli automobilisti, in qualche caso aggressivi quando gli si fa notare una trasgressione pericolosa.

Raggio di speranza dalle scuole Tommaseo, green school: un’insegnante ha portato l’esempio della sua classe, dove di Pums si è parlato e alcuni ragazzi, con i genitori, hanno compilato i questionari online sul sito dedicato al piano (www.pumsbustoarsizio.it, c’è anche la possibilità di effettuare segnalazioni geolocalizzate) e pensato a soluzioni per migliorare la zona nei dintorni del plesso: piste ciclabili che arrivino alla scuola (in assenza delle quali i genitori sono troppo preoccupati per permettere ai figli di uscire in bicicletta), ripristino del Pedibus, creazione di aree, compatibilmente con la grandezza degli spazi disponibili, a misura di ragazzo (per la fascia 11 – 14 anni, in aggiunta a quelli per bambini).

Assessore e tecnici impegnati a prendere appunti, così da arricchire un bagaglio di conoscenze che incomincia a essere cospicuo. «Abbiamo trascorso 200 ore a bordo dei bus – ha esemplificato l’ingegner Rossi - contando le persone nelle diverse fasce orarie e facendo 1.100 interviste. Abbiamo monitorato la sosta nei principali parcheggi urbani (soprattutto vicino alle stazioni), interpellato utenti e commercianti. Abbiamo raccolto centinaia di questionari, anche specialistici, fatto un concorso nelle scuole per trovare un logo. L’assessore Loschiavo ha anche organizzato un convegno sui sistemi di trasporto di massa».

L’iter per arrivare alla definizione del documento che darà forma alla viabilità cittadina per circa dieci anni prosegue. Traguardo fissato a gennaio/febbraio 2024.

Stefano Tosi

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